Il paziente dopo l’ infarto del miocardio
Prevenzione secondaria: Il paziente dopo l'infarto del miocardio - Dott. Antonio Casciello
L’Infarto Miocardico Acuto è un evento traumatico che segna una linea di confine netta nella vita dei pazienti . Il percorso di guarigione, però, non finisce con le dimissioni dall’ospedale ma deve portare il paziente ad un capitolo nuovo e fondamentale della sua : la Prevenzione Secondaria.
Questo percorso ha un obiettivo chiaro e vitale: prevenire un secondo evento cardiaco e consentire una ripresa completa della qualità di vita. La strategia si basa su tre pilastri interconnessi: la Riabilitazione Cardiologica, l’Adozione di uno Stile di Vita “Salva-Cuore” e la Terapia Farmacologica di Precisione.
Il primo passo cruciale: La riabilitazione cardiologica
Dopo la fase acuta, il paziente viene indirizzato alla Riabilitazione Cardiologica (RC), un programma multidisciplinare essenziale per la ripresa fisica e psicologica.
Obiettivo della Riabilitazione | Cosa Prevede |
Recupero Fisico | Sessioni di esercizio fisico graduale e monitorato (tapis roulant, cyclette) sotto la supervisione di specialisti. L’obiettivo è ripristinare la tolleranza allo sforzo e la fiducia nel proprio cuore. |
Gestione dei Farmaci | Educazione all’assunzione corretta della terapia, spiegando l’importanza di ogni farmaco “salva-vita”. |
Supporto Psicologico | L’infarto genera ansia e paura. La RC offre supporto per superare lo stress, la depressione e l’incertezza legata alla ripresa della vita quotidiana. |
Educazione Sanitaria | Consulenze con dietologi e cardiologi per imparare a gestire i fattori di rischio (colesterolo, pressione, diabete) e adottare abitudini sane. |
Stile di sita: La svolta personale del paziente
L’infarto è un’opportunità di cambiamento. L’aderenza a uno stile di vita “cardio-protettivo” è fondamentale e può ridurre il rischio di recidiva del 50-75%.
Elemento di Svolta | Azioni Specifiche |
Abolizione Totale del Fumo | È la cosa più importante da fare. Smettere di fumare migliora immediatamente la circolazione e riduce il rischio di nuovi infarti. Eliminare anche il fumo passivo. |
Attività Fisica Regolare | Dopo l’approvazione del Cardiologo, l’obiettivo è raggiungere almeno 150 minuti a settimana di attività aerobica a intensità moderata (es. camminata veloce). |
Dieta Mediterranea | Privilegiare frutta, verdura, cereali integrali e pesce. Ridurre drasticamente i grassi saturi (carne rossa, insaccati, formaggi grassi) e limitare il sale e l’alcol. |
Controllo del Peso | Mantenere un peso corporeo sano (BMI ottimale) è essenziale per ridurre il carico di lavoro sul cuore. |
Gestione dello Stress | Lo stress cronico può avere un impatto negativo. Tecniche di rilassamento e una vita sociale attiva aiutano a gestire l’ansia. |
Trattamenti terapeutici: La terapia farmacologica "Salva-Vita"
Dopo un infarto, la terapia farmacologica deve essere assunta con assoluta costanza e aderenza, spesso per tutta la vita. I farmaci hanno un effetto cumulativo e sinergico, riducendo complessivamente il rischio di morte o di un nuovo evento del 75% se assunti in combinazione.
La “Quaterna d’Assi” (i farmaci essenziali) include:
Antiaggreganti Piastrinici: Aspirina (acido acetilsalicilico) è fondamentale. Per un periodo iniziale (solitamente 6-12 mesi), viene associata a un secondo antiaggregante (doppia terapia antiaggregante) per impedire la formazione di coaguli sui bypass o stent impiantati.
Statine (e Farmaci Ipolipemizzanti): Vengono prescritte a dosaggi alti per abbassare il Colesterolo LDL a livelli molto aggressivi (spesso sotto i $55 \text{ mg/dL}$). Se necessario, si aggiungono altri farmaci come Ezetimibe o gli Inibitori PCSK9.
Beta-Bloccanti: Aiutano a rallentare la frequenza cardiaca e riducono lo stress sul cuore, specialmente se la funzione di pompa è stata danneggiata.
ACE-Inibitori o Sartani: Farmaci che proteggono il cuore e i reni, aiutando a controllare la pressione arteriosa e a ridurre il rimodellamento (deterioramento) del muscolo cardiaco.
Monitoraggio a lungo termine
Il paziente post-infarto necessita di controlli cardiologici periodici con il proprio specialista per:
Verificare che i parametri di rischio (Colesterolo LDL, Pressione, Glicemia) siano nei target ottimali.
Valutare la funzione cardiaca residua (con opportuni esami strumentali : Ecocardiogramma o Test da Sforzo ed eventualmente ANGIO TAC coronarica).
Assicurare la corretta aderenza alla terapia farmacologica e allo stile di vita.
Ricorda: Non sei solo. Seguire il programma di prevenzione secondaria con disciplina e
ottimismo è la chiave per tornare a una vita piena e in salute.
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